Mani, e perché scrivo 

Sto imparando a suonare con la chitarra l’intro di una famosissima canzone che è tra le più belle mai composte nella storia della Musica.

Non credo d’essermi mai emozionata così tanto nel sentire il suono di uno dei brani più importanti della mia vita emesso da una chitarra toccata dalle mie dita.

Cioè, IO sto suonando QUESTA CANZONE!

È abbastanza impegnativa, soprattutto per chi, come me, studia da autodidatta, senza regole, senza lezioni e con l’unico obiettivo di ottenere un suono decente, poco raffinato.

Ma giuro che mi vengono i brividi quando gli accordi funzionano e suonano bene e acquisto fluidità nei passaggi da uno all’altro e sento le mie mani che IMPARANO COSE NUOVE.

Le mie mani sono sempre affamate di novità, ho bisogno di insegnar loro a fare cose nuove e belle.

Foto dal web

Vorrei tanto mia madre mi avesse messo in mano una chitarra a sei anni per poterla suonare davvero bene oggi, ma ha preferito lasciare spazio ai miei piedi per diventare una ballerina. In ogni caso, nella mia vita c’è scritto che le cose più belle io debba farle col corpo fisico in armonia col corpo mentale, tenuti assieme da intuito, istinto ed ispirazione: ballare, scrivere, curare, amare.

Passa tutto, comunque,  attraverso le mie mani: sono Ostetrica ed esse sono il mio primo strumento, attraverso il quale comunico con i bambini dentro le pance, con gli uteri fertili, con le schiene, con altre mani.

Attraverso le mani ho imparato a scrivere e da quella volta ho finalmente trovato il mio canale comunicativo ed il mio mezzo d’espressione artistica, che ho iniziato ad amare davvero durante l’adolescenza, quando era (ed è tutt’oggi) l’unico modo per dar voce al delirio che mi assale, alle emozioni che mi levano la voce, nonostante io sia una persona oralmente molto comunicativa.

Le cose più importanti le ho sempre dette con la scrittura. Sarà un modo un po’ vigliacco di nascondersi di fronte alle cose da dire, per evitare, magari, di farsi guardare negli occhi, di far cogliere le sfumature della voce e le espressioni del corpo?

Non l’ho mai vissuta così, la scrittura.

La vivo più come il modo più puro che esista di dare vita alla parola, spoglio di tutto ciò che a volte lo arricchisce ma a volte lo devia.

È come io riesco ad esprimere con la massima autenticità l’essenza delle mie parole.

Sono io completamente nuda, sono io senza gli occhiali che fanno da filtro tra il mio sguardo e quello di chi ho di fronte (pochi mi guardano negli occhi senza lenti e non è un caso).

Ecco.

Quando scrivo, la mia parola pura e autentica viene alla luce ed è sempre un dono che faccio a chi legge, che siano followers della mia pagina Facebook o che sia l’uomo che amo, che sia chiunque entri a contatto con esse.

E scrivo con le mani.

E le mani sono il mio strumento, il mio mezzo di contatto col mondo, con l’esterno ma anche con me stessa.

Ed ora sto insegnando a queste mani a suonare una canzone bellissima con la chitarra e, cazzo che figata!

(Poi un giorno scriverò anche di quel che fanno, le mani, a contatto con altre mani…)

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